Purtroppo non pensavamo di dover ancora una volta assistere ad una serie di aggressione da parte di studenti nei confronti dei loro docenti. Da Piacenza a Monza, Caserta, Lucca, Foggia: questo fenomeno sembra stia dilagando.
A difendere gli insegnanti si sono mossi alcuni sindacati che, rivolgendosi al Presidente della Repubblica, chiedono leggi più severe nei confronti di chi commette simili azioni o addirittura si sta pensando di istituire a tutela dei docenti, una polizza, come avviene già in Francia. Sì perché questo fenomeno a quanto pare non riguarda solo il nostro paese.
Non sono solo i nostri insegnanti ad essere aggrediti, minacciati, accoltellati, sputati in faccia. All’estero così come in Italia è un fenomeno che dura da più di vent’anni, perché è da tempo che gli insegnanti si sentono umiliati, impoveriti dal punto di vista economico e culturale e oggi, possiamo dire, anche impauriti.
Privare i docenti del ruolo fondamentale che è quello di educare, imprimere segni nella mente (dal lat. Insignare) e’ una vergogna nazionale, una sconfitta da parte di tutti. Ma a pagarne le conseguenze sono soprattutto i ragazzi, gli studenti, quando togliamo loro un punto di riferimento, una guida, un faro nel buio della loro esistenza. “Qualunque cosa si dica in giro, parole ed idee possono cambiare il mondo” così parlava ai loro studenti l’insegnante protagonista del film “L’attimo fuggente” che i suoi ragazzi chiamavano: ”Capitano, o mio capitano.”
Carmine Schiavo