Novembre 2020 a San Gregorio Armeno, lo scenario è desolante, la strada dei pastori silenziosa e sospesa, i presepiai preoccupati fanno capolino sugli usci in attesa che qualcosa cambi, nel cuore la speranza che l’incubo finisca presto.

A San Gregorio Armeno gli artigiani creano, espongono e vendono tutti i personaggi della tradizione classica del Natale, realizzando da sempre un perfetto connubio tra il sacro e il profano, mettendo in scena la vita quotidiana della Napoli che fu, ma spesso anche di quella attuale. È proprio la fusione fra fede superstizione e attualità che ha accresciuto esponenzialmente la popolarità negli ultimi anni.

Molto dobbiamo alle famiglie dei commercianti e artigiani che non senza difficoltà lavorano, testa china, affinché tutto ciò sia possibile; affascinante ma duro il mestiere che si tramandano da intere generazioni. Come formichine riescono a far prosperare attività che li vedono protagonisti per soli tre mesi l’anno, quando la fiumana umana riempie il budello di luci e colori. Da inizio Novembre a inizio gennaio “Pulcinella va in carrozza”, poi ricominciano nel silenzio a creare.

Esclusi dal Decreto Ristori rischiano il collasso e nonostante l’associazione degli artigiani “Le Botteghe di San Gregorio Armeno“, ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al governatore Vincenzo De Luca per segnalare di essere stati dimenticati, non hanno avuto finora riscontro.

I timori espressi ai tempi della prima chiusura si sono tradotti in realtà: nessuna pianificazione è stata approntata nonostante i numerosi solleciti, il comparto lasciato a sé stesso langue in una morte resistita ma certa.

Ci troviamo fra le botteghe quando arriva la notizia che la Campania da zona gialla diventa zona rossa, la scena cambia repentinamente, si formano capannelli fra gli artigiani: molti sono favorevoli alla chiusura che fa sperare in sgravi fiscali e aiuti economici, altri dichiarano parere assolutamente contrario in quanto il fermo forzato coincide nel  periodo che rappresenta il momento di guadagno più importante dell’anno, i più saggi antepongono la sicurezza sanitaria a tutte le altre urgenze.

 A noi non resta che accogliere i loro sfoghi; andiamo via guardandoci indietro con il cuore pieno di malinconia, con la speranza che l’ennesimo sacrificio possa dare buoni frutti e che alla fine della strada “Tutto andrà finalmente bene”.

Lucia Montanaro Carmine Schiavo