Inaugurato in via Janfolla a Napoli il “centro di accoglienza per cani” “Spike”, dal nome di un cane bruciato vivo per aver tentato di accoppiarsi con una cagnetta e che accoglierà a pieno regime 100 animali.

 Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’assessore al Welfare con delega Tutela degli animali Roberta Gaeta e la garante per i  diritti degli animali Stella Cervasio.

L’assessore Roberta Gaeta ha sottolineato l’importanza del centro per la nostra città e ha ribadito che questo progetto prevede un percorso che favorisce l’incontro tra l’uomo e il cane, durante il quale ci si augura possa instaurarsi un rapporto tanto speciale da sfociare nell’affidamento. Non si tratta quindi di un luogo in cui il cane è destinato a rimanere per tutta la vita ma dove si creeranno le condizioni affinchè  l’animale possa interagire con persone, famiglie e  trovare presso di esse, ospitalità e amore.

La garante per i Diritti degli animali Stella Cervasio  ha raccontato, tra qualche contestazione di alcuni partecipanti, delle difficoltà incontrate per il recupero dell’area e della struttura che, solo dopo 15 anni, è diventato una realtà con spazi destinati agli animali nel rispetto delle norme vigenti.

Il sindaco De Magistris ha ringraziato tutti per l’ottima cooperazione istituzionale tra Comune di Napoli, Asl Veterinaria, CRIUV-Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria e la facoltà di Veterinaria dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”. La struttura sarà anche la sede del Garante per i diritti degli animali. “ Napoli, ha aggiunto il sindaco, ancora una volta dimostra di essere la città dei diritti non solo per uomini ma anche degli animali”.

Non è mancato un momento di contestazione da parte di un’educatrice veterinaria che ha sostenuto con forza che i canili sono dei veri e propri lager. Per la verità quello che appare sotto i nostri occhi sembra smentire questa affermazione: l’ambiente è ospitale, adeguato e coloro che vi operano, animati da ottimi propositi e carichi di entusiasmo.

Carmine Schiavo