La discarica degli orrori
Sul sito del Comune di Napoli è ancora in bellavista il titolo:
Comunicato Stampa della Giunta del 03/08/2017
“Assessore Gaeta: installati bagni e docce nel campo rom di Via Mastellone a Barra”
“Al fine di tutelare la salute di tutto il territorio e migliorare le condizioni igienico – sanitarie dell’insediamento rom presente da molti anni sul terreno comunale di via Mastellone a Barra, sono stati realizzati bagni e docce destinate alla comunità ivi residente.” “E’ un ulteriore passo avanti verso una migliore vivibilità dell’insediamento”, dichiara l’assessore al Welfare. ” Sono fiduciosa che la comunità rom saprà cogliere questa opportunità e rispondere con spirito di collaborazione”.
Il campo è costantemente monitorato dal Servizio Contrasto alle Nuove Povertà, dalla UOTESM Polizia Municipale, dall’ Unità Operativa Servizio Tutela Ambientale e dal Servizio Patrimonio, che da tempo lavorano in sinergia per garantire le migliori condizioni di vita possibile.
Viene facile domandarsi a quattro mesi di distanza cosa è successo.
La comunità rom ha saputo cogliere questa opportunità e rispondere con spirito di collaborazione?
Tutte le autorità preposte hanno attuato il monitoraggio dichiarato nei comunicati?
La verità è che il comune ha solo messo una toppa al provvedimento di sequestro della Procura di Napoli che aveva disposto il sequestro preventivo dell’area per occupazione abusiva di suolo, realizzazione abusiva di un insediamento di circa 105 baracche prive di acqua e corrente elettrica.
Il campo è caratterizzato dalla presenza di ingenti quantità di rifiuti speciali, pericolosi e non, tra cui materiale di risulta di attività di demolizione edilizia, guaine bituminose, elettrodomestici, imballaggi di plastica e in legno, infissi in legno, carcasse di autoveicoli, rottami ferrosi, pneumatici fuori uso, apparecchiature elettriche, indumenti usati.
Ebbene niente di tutto questo è successo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Allo stesso modo, sono sotto gli occhi di tutti le tonnellate di rifiuti gettati notte e giorno da comunità che indebitamente occupano un suolo pubblico e privato.
Se è vero che le minoranze etniche presenti nel nostro paese vanno accolte e protette, è altrettanto vero che ai nostri cittadini, utenti che pagano regolarmente le tasse, va garantita sicurezza, illuminando le strade che è impensabile siano nella totale oscurità in un paese industrializzato (vedi Via Degas, Via Matisse, Via Manet e Via Giannini): è quanto accade da tempo a Barra, nella strada oggetto dei lavori del Comune.
È giusto, dunque, che onesti cittadini vedano accatastate montagne di rifiuti a giorno sui cigli delle strade adiacenti alle loro abitazioni e brancolino, invece, nel buio più pesto a sera?
Carmine Schiavo