Il rione Sanità è un rione di Napoli che parte da piazza Vergini e comprende la zona di Via Sanità, Piazza Sanità, fino alla zona dell’Ospedale San Gennaro detto dei Poveri. Il rione Sanità fu edificato alla fine del XVI secolo e comprende tesori artistici unici al mondo. Il sottosuolo della Sanità costituisce un contesto di straordinario interesse culturale che testimonia, senza soluzione di continuità, l’ideologia funeraria a Napoli dalla fine del IV sec. a.C. ai giorni nostri. Dalle Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso a quelle di San Severo al celeberrimo Cimitero delle Fontanelle, realizzato all’interno di una gigantesca cava di tufo scavata sotto la collina di Materdei, e che rappresenta, unitamente al culto delle anime pezzentelle il rapporto che da sempre il popolo napoletano ha con l’aldilà. Il nome Fontanelle si deve alla presenza, in passato, di molte sorgenti naturali in quest’area.
Il borgo dei Vergini è la prima zona che si incontra prima di giungere nella Sanità vera e propria (per chi proviene da via Foria). Qui dall’alba al tramonto impazza uno dei mercati più vivaci del Rione Sanità, ricco di colori, profumi e sempre pieno di gente che va e che viene. Sulla strada si affacciano alcune delle più importanti architetture barocche della città, come il palazzo dello Spagnolo e vari edifici religiosi.
La prima cosa che colpisce quando si arriva al Rione Sanità è l’imponente Ponte Maddalena Cerasuolo, anche conosciuto come Ponte della Sanità, che scavalca l’intero rione sovrastando le case e tagliando letteralmente gli edifici circostanti.
All’esterno del Cimitero delle Fontanelle si trova la Chiesa di Maria Santissima del Carmine.
La basilica nota come Chiesa di San Vincenzo alla Sanità venne eretta a partire dal 1577, anno in cui venne ritrovata, nelle sottostanti catacombe, un’icona raffigurante la Madonna e risalente al V secolo. Fu questo avvenimento che spinse la popolazione a desiderare una chiesa dedicata alla Madonna, che venne data in gestione ai frati predicatori per i quali venne realizzato un adiacente monastero.
Dalla basilica si accede alla Catacombe di San Gaudioso, altro sito estremamente affascinante, meno esteso di quelle di San Gennaro, ma da molti ritenuto anche più interessante e suggestivo.
Lasciato il sottosuolo cittadino è ora di perdersi tra le vie del Rione Sanità, un quartiere animato e vivace, dove di giorno le botteghe colorano i vicoli e sulle piazze, spesso, si trovano animati mercati rionali.
Stretti tra le pareti degli edifici si trovano inoltre alcuni palazzi degni di nota, come Palazzo Sanfelice, dalle scalinate intrecciate e impreziosite da giochi di archi.
Passeggiando tra le vie del centro lo sguardo viene spesso catturato dagli splendidi murales che si trovano sparsi qua e là. La street art napoletana è davvero piacevole e spesso i murales hanno un significato sociale che comunica valori e speranza.
Il rione Sanità è noto per aver dato i natali a Totò. In esso è stato battezzato, nella Chiesa di Santa Maria dei Vergini, il più santo dei napoletani e il più napoletano dei santi: Alfonso Maria de’ Liguori. Nel rione ha abitato l’architetto Ferdinando Sanfelice, noto per la sua architettura barocca.
In questo rione sono stati girati un gran numero di film tra cui:
- L’oro di Napoli (1954), di Vittorio De Sica, con Totò, Eduardo de Filippo, Sophia
Loren, Silvana Mangano
- Ieri, oggi, domani, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni
- “Il furto è l’anima del commercio!…”, con Alighiero Noschese e un giovanissimo Enrico Montesano
- Il fantasma di via Sanità, episodio del film Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1993) di Nanni Loy, con Marina Confalone e Gerardo Scala che figurano in questo episodio
Un paio di opere teatrali di Eduardo de Filippo sono ambientate alla Sanità: Il sindaco del rione Sanità e Il cilindro, quest’ultima ambientata in un seminterrato di via dei Cristallini.
La Sanità è stata l’ambientazione della miniserie televisiva ‘O professore che narra di un professore, impersonato da Sergio Castellitto, che lotta per dare un futuro ai ragazzi del quartiere e allontanarli dal disagio sociale e dalla camorra.
Alla Sanità sono ambientati i due romanzi Benvenuti in casa Esposito (Giunti, 2012) e Bentornati in casa Esposito (Giunti, 2013) dello scrittore Pino Imperatore.
Alcune scene della terza serie di Gomorra – La serie sono state girate qui.
Altra notevole realtà da scoprire è quella del Nuovo Teatro Sanità, realizzato all’interno di una chiesa settecentesca rimasta abbandonata per decenni e ora sede della compagnia teatrale.
In un quartiere ricco di storia e di contraddizioni, luogo che ha dato i natali a Totò e dove l’arte si trova ad ogni angolo, questo teatro di circa 80 posti ha trovato subito un buon terreno per mettere radici e vanta programmazioni annuali che rassegnano spesso il tutto esaurito.
Ma il Nuovo Teatro Sanità è molto di più. Molto più del pregevole pavimento ottocentesco che colpisce lo sguardo del visitatore, molto più di una semplice compagnia teatrale rionale è che esso diventa punto di ritrovo e di crescita per i giovani del quartiere: ogni giorno i ragazzi e i bambini si ritrovano qui per giocare, studiare e imparare un’arte, quella del teatro, in un ambiente protetto. Per alcuni questo è divenuto ben di più di un semplice passatempo. Perché crescendo qui, su questo palco e tra questi sedili, è nato l’amore profondo per il teatro, e molti scelgono di seguirne la strada una volta divenuti adulti.
Il Museo Nazionale Archeologico si trova ai margini del Rione Sanità ed è una delle attrazioni più visitate da chi visita o soggiorna alla Sanità. L’area espositiva è veramente molto vasta, suddivisa in collezioni organizzate per epoche storiche e per provenienze geografiche. La Collezione Farnese è probabilmente la più imponente e raduna numerose sculture di epoca romana. Molto interessanti sono anche i reperti rinvenuti a Pompei, unici testimoni della città che venne distrutta dall’eruzione del Vesuvio. Nel sottosuolo invece si trova la vasta Collezione Egizia, una stupenda avventura nella cultura egiziana che pone questo museo al quarto posto al mondo per il tema Egitto. Curiosa e irriverente è anche la collezione della sezione proibita, in gran parte proveniente da Pompei e comprendente opere a tematica esplicitamente sessuale. Tra satiri, dipinti erotici e arredi urbani si scopre una civiltà mondana e dedita alla lussuria.
Ma al Rione Sanità trovi altri aspetti della cultura napoletana come quella gastronomica altrettanto famosa nel mondo. Cominciamo con una sosta dolce per togliersi qualche sfizio alla Pasticceria Poppella dove puoi gustare il mitico Fiocco di Neve, delizia in tre versioni (alla crema di latte, al pistacchio e al cioccolato) oppure nella versione stagionale alla fragola, babà, sfogliatelle e pastiere. Non puoi venire a Napoli senza provare la pizza che qui al Rione Sanità è buonissima, la cucina è buona e casereccia e i prezzi molto buoni.
Col passare del tempo il Rione Sanità è diventata una delle zone più popolari di Napoli, con un’emarginazione sociale elevata e una dilagante disoccupazione e sotto-occupazione. La camorra rappresenta un’alternativa di vita per molti, e continua ad attrarre parte dei ragazzi che abbandonano la scuola dell’obbligo in cerca di facili guadagni e affermazione sociale.
Il riscatto di questo quartiere è arrivato anche attraverso lo sport che è diventato una risposta alla criminalità, alle “stese” di camorra e alla paura. Inaugurata nella chiesa del Rione Sanità la palestra di boxe, voluta dai ragazzi del quartiere, dal parroco don Antonio Loffredo e da L’Altra Napoli onlus. “Atti reali come questo ci aiutano a combattere la devianza giovanile. L’idea è di canalizzare le energie dei giovani a rischio in attività ludiche e sportive, proprio come la boxe, in quartieri cosiddetti sensibili come la Sanità, dove al processo di rigenerazione messo in atto anche grazie alla Municipalità, stiamo accompagnando la nostra attività di prevenzione e repressione oltre che di smantellamento dei clan. Spero che la Sanità diventi un modello da imitare”, dice il questore Antonio De Iesu. La palestra nasce negli spazi del chiostro di Santa Maria della Sanità: la sala del Tesoro e la sagrestia.
Nel tentativo di consentire il riscatto di un’area troppo spesso sotto i riflettori per episodi di cronaca nera si sono costituite alcune associazioni di volontariato, culturali e sociali che, espressioni di una notevole vivacità, in Rete, provano a costruire migliori condizioni di vita, stimolando il senso civico, creando opportunità di uscita dal degrado per le persone del quartiere, nel tentativo di superare i divari socio-culturali e di porsi come poli “attrattori” per alternative occupazionali e rilanciando non solo il turismo nella zona.
Carmine Schiavo