Aspettando un piano definitivo, niente potrà impedirci di sognare
Fase due senza un manuale di istruzione che indichi la strada giusta, senza bugiardino che ci metta al riparo da effetti collaterali.
Fase due che inizia su scenari dolorosi: 30mila decessi, 100mila nuovi disoccupati, attività fallite.
Fase due dove stringersi sarà un’utopia e il sorriso compromesso da una mascherina dietro la quale imparare a vivere in modo nuovo, naturalmente più complicato.
Fase due privati dei nostri cervelli in fuga, ripartire dovendo rinunciare alle menti brillanti dei nostri ragazzi, dei nostri figli, fratelli, nipoti, impegnati a far crescere l’economia e la cultura assai lontano da qui.
Fase due con il rammarico di aver sprecato i loro talenti e le loro competenze, di averle mandate lontano per poi doverle elemosinare all’occorrenza in giro per il mondo.
Fase due straziati dalla consapevolezza che la loro sia una scelta senza ritorno, feriti nella dignità di uomini e genitori.
Con il sogno di poter ripartire insieme a loro, e insieme a loro ritornare competitivi verso il mondo intero.
Con il sogno di riscatto delle offese dettate dall’ingratitudine di chi ha sottratto le nostre migliori risorse per metterle al proprio servizio.
Con il sogno di dare ai nostri giovani quel lavoro che devono invece rincorrere altrove.
Con il sogno di tenerli con noi, perché in loro abbiamo investito tutti i nostri sacrifici.
Con il sogno di partecipare alla grande sfida della rinascita, insieme; per fermare quell’emorragia da dissanguamento continuo, che senza il loro aiuto, sarebbe destinata a un sicuro declino.
Niente potrà impedirci di sognare di ripartire nella speranza che fra le priorità del Paese ci sia un piano per ridare ai nostri figli, le possibilità che meritano.
L. Montanaro C. Schiavo