Qualche settimana fa, la Pontificia commissione di archeologia sacra, proprietaria delle Catacombe di San Gennaro, gestite dal 2009 dalla cooperativa La Paranza, ha chiesto il versamento del 50% degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti. Un ammontare che, secondo alcune stime, si aggira attorno ai 700mila euro (relativi a 10 anni di attività). Secondo una convenzione, infatti, al Vaticano sarebbe dovuto andare il 50 per cento degli incassi dei biglietti. Cosa che non è avvenuta.
La convenzione quinquennale è in scadenza il prossimo luglio ma dover versare una simile somma comporterebbe il rischio chiusura del sito archeologico e la fine del “modello Sanità”. Il Rione Sanità, che ha trovato riscatto nel progetto iniziato 10 anni fa, si è mobilitato tutto intorno ai ragazzi della Paranza.
Restano però intorno alla vicenda molti punti oscuri, alcuni legati anche al costo del biglietto d’ingresso che, secondo una denuncia fatta da un fedele lo scorso anno, è stato fatto lievitare da 5 (prezzo indicato sul sito della Santa Sede per l’ingresso) a 8/9 euro fino a 12 euro con aperitivo. Intanto le Catacombe di San Gennaro danno lavoro a 50 bravi ragazzi e soprattutto rappresentano l’anima di altri progetti che ruotano attorno ad esse e di numerose attività che si sono sviluppate nel Rione. Mentre aumentano sempre più, intanto, le sottoscrizioni alla lettera appello a Papa Francesco lanciata dalla onlus “L’altra Napoli” per chiederne l’intervento: sono oltre 54mila con l’appoggio di intellettuali, cittadini, società civile, scrittori e del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, che da anni collabora con don Antonio Loffredo, anima del progetto che non solo ha rilanciato il turismo nella zona, ma ha consentito anche il riscatto di un’area troppo spesso sotto i riflettori per episodi di cronaca nera. Di oggi (16/11/18) una nota della Curia napoletana per una soluzione rispettosa delle parti in causa ” Il Cardinale Crescenzio Sepe, che in questi giorni ha lavorato, nel silenzio, in stretta collaborazione con la S. Sede, perché si individuasse un percorso positivo ed efficace finalizzato al rinnovo della convenzione per una migliore gestione e fruizione delle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, si è incontrato con il Cardinale Ravasi a Roma, dove si è recato per l’Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana.
Dall’incontro è emerso il comune convincimento che esistono concrete condizioni per una soluzione che tenga conto delle esigenze istituzionali, a garanzia dei diritti e dei doveri delle parti in causa.”. Ci sarà una soluzione che soddisfi entrambi le parti?
Carmine Schiavo