La lingua LIS segna la differenza
Ancora una conferma di vocazione solidale da parte della Libreria IoCiSto che da sempre si occupa di inclusione a tutto campo. Fra gli obiettivi: Scaffale solidare che mette a disposizione libri in Braille per non vedenti, testi per dislessici, testi in quattordici lingue per i migranti, corsi di lingua per migranti, creazione di piccole biblioteche all’interno di ospedali, centri sociali, zone terremotate.
L’ultimo progetto in ordine di tempo è realizzato grazie alla collaborazione fra la Libreria IoCiSto e alcune interpreti formate dalla Scuola CounseLis; il programma prevede durante la presentazioni di libri, la traduzione in lingua dei segni (LIS). Lo scopo è quello di rendere gli eventi culturali accessibili in modo più completo alle persone sorde. Il servizio è curato da cinque interpreti: Sofia Gallo, Carmen Imperato, Anna Chiara Stellato, Mara Tommasino e Stefania Torre. Iniziato nell’estate 2019, lontano dai clamori sanremesi che hanno dato notorietà alla lingua, sopravvive tutt’ora offrendo un calendario ricco di presentazioni.
Gli Autori dei libri coinvolti nel progetto si sono mostrati entusiasti dell’iniziativa, così come i fruitori, che hanno l’occasione di entrare a far parte di un mondo sconosciuto e accorciarne le distanze.
Un servizio davvero inclusivo e innovativo che dà modo di conoscere il mondo dei sordi, la loro cultura e il grande lavoro degli interpreti di lingua dei segni.
Il nostro Paese è purtroppo carente di servizi a disposizione dei sordi come ad esempio negli ospedali, banche, poste, musei, scuole, luoghi pubblici, come avviene nei paesi del Nord Europa in cui i servizi sono fruiti dallo Stato gratuitamente e tutti possono accedervi senza lunghi processi burocratici.
Sebbene nell’ottobre del 2017 è stato approvato al Senato il Ddl n. 302 “Legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche”. Il Decreto resta tutt’ora in attesa di approvazione alla Camera, relegando il nostro Paese a fanalino di coda dell’Europa.
Lucia Montanaro e Carmine Schiavo