E’ stata inaugurata il 29 ottobre 2018 , con un incontro pubblico nella Sala del Capitolo del Complesso di San Domenico Maggiore, la mostra fotografica “I viaggi e i libri di Ernesto” con l’esposizione di foto inedite provenienti dagli archivi privati della famiglia Guevara e dagli archivi CelChe, il centro studi nato nel 2011 a Rosario, Argentina, la città che diede i natali al Che.
Sono intervenuti all’inaugurazione, con l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Gaetano Daniele, il Presidente della Fondazione MIdA Francescantonio D’Orilia, la giornalista e scrittrice, Alessandra Riccio, la docente dell’ Università de L’Avana María Victoria Guevara Erra , che ha presentato la mostra; moderatore Antonio Tricomi, giornalista de La Repubblica.
La mostra, è nata con lo scopo di liberare dagli stereotipi la figura del Che, per farla conoscere in tutta la sua ricchezza e complessità, presentando l’Ernesto viaggiatore, intellettuale, amante della letteratura e della fotografia, prima ancora che uomo d’azione e politico.
Ernesto Guevara, rivoluzionario, guerrigliero, scrittore e medico, ma anche viaggiatore, intellettuale, amante della letteratura e della fotografia. Nato a Rosario il 14 giugno del 1928 da una famiglia borghese che trasmise ai suoi figli spensieratezza, spirito di avventura e forte interesse per la letteratura, furono proprio le pagine dei grandi classici ad avere un posto speciale nel cuore del Che che, costretto a letto da forti crisi d’asma, vi si rifugiava spesso.
Maniaco dell’organizzazione e pignolo, fin da piccolo iniziò a catalogare le sue letture, registrando metodicamente tutti i libri letti e quelli da leggere.
Quest’ incondizionato amore per la lettura e per il sapere in generale, lo portò ad avvicinarsi non solo ai testi necessari alla formazione del suo pensiero politico, entro i quali è possibile individuare libri di storia, di economia, di filosofia, sociologia e psicologia, ma lo indusse ad appassionarsi anche a testi prettamente letterari come il romanzo, i racconti, la poesia e le pièce teatrali.
Durante i suoi viaggi nell’America Latina, i libri furono i suoi compagni; li portava sempre con sé e in ogni citta che visitava la biblioteca era una tappa obbligata. Fu un appassionato lettore di poesie, tanto che recitava le sue preferite a memoria e apprezzava soprattutto le opere di Pablo Neruda.
In questa esposizione gratuita, visitabile fino al 24 novembre dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 18:30, saranno rese pubbliche per la prima volta delle fotografie provenienti dagli archivi privati della famiglia Guevara e dagli archivi CelChe, il centro studi nato nel 2011 nella sua città, in Argentina.
La mostra divisa in due sezioni: la prima, Instancabile lettore, introduce al rapporto tra Ernesto e i libri, svelando un personaggio pignolo, particolarmente dedito all’organizzazione e piuttosto meticoloso: sin da piccolo, infatti, il Che iniziò a catalogare le sue letture, registrando tutti i libri letti e quelli da leggere. La seconda sezione invece riguarda I viaggi di Ernesto che vuole narrare, attraverso le sue fotografie e i suoi diari, i viaggi in America Latina con aneddoti e riflessioni sui paesaggi e le esperienze vissute. In questi scritti è possibile cogliere lo sviluppo del pensiero politico e sociale di Guevara.
I libri prima ed i viaggi poi sono state esperienze determinanti nella trasformazione di Ernesto nel rivoluzionario “Che” che comparirà qualche anno dopo.
Non è un caso che sia proprio Napoli la prima città del Paese ad accogliere la mostra. «Tutto nasce – spiega D’Orilia – da un innamoramento: quello di Ramiro Guevara, fratello del Che, per il golfo partenopeo. È venuto per la prima volta due anni fa ed è tornato, mio ospite, l’anno scorso. Ha insistito perché l’exhibit in Italia partisse proprio da qui, e che fosse, naturalmente, ad ingresso gratuito».
La mostra, ideata dal CelChe – Centro de Estudios Latinoamericano Ernesto Che Guevara è organizzata dalla Fondazione MidA in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
La mostra diventa imperdibile per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questa mitica figura, inesorabilmente eternata dalle sue azioni rivoluzionarie.
Carmine Schiavo
ph carmine schiavo